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l'apprendimento cooperativo

L’apprendimento cooperativo

 

L’apprendimento cooperativo è un metodo di insegnamento/apprendimento sviluppato negli anni Settanta del secolo scorso e di cui si sono in seguito evolute varie forme nelle quali utilizzando i piccoli gruppi, è possibile sia apprendere che migliorare le relazioni sociali.

 A differenza dei metodi verticali, ove sono coinvolti da una parte gli insegnanti e dall’altra gli alunni, secondo un rapporto che procede dall’alto verso il basso come la classica lezione frontale, si tratta di una modalità di insegnamento-apprendimento di tipo orizzontale ove, in questo caso tutto ruota attorno agli alunni, in quanto essi rappresentano le risorse e l’origine dell’apprendimento. L’insegnamento/apprendimento quindi avviene tra pari, mentre l’insegnante riveste il ruolo di facilitatore o organizzatore delle attività di apprendimento. Tra i metodi orizzontali, inoltre vi sono il tutoring tra pari (peer tutoring) o tra individui di età diverse, e il lavoro libero per gruppi.

L’apprendimento cooperativo è uno strumento inclusivo per eccellenza questo perché il suo principio è quello per cui ciascun componente del gruppo, con le sue caratteristiche peculiari e speciali, può contribuire all’apprendimento di tutti e ognuno può divenire risorsa (e strumento compensativo) per gli altri. Ciò ovviamente va in antitesi con i principi per esempio, della lezione frontale, in cui l’insegnante si avvale quasi esclusivamente di una sola modalità di esposizione, senza considerare i tempi e le modalità di apprendimento diversi per ogni alunno. Ciò può implicare che possa essere presente il rischio che gli alunni lavorino uno contro l’altro e che sia considerato l’obiettivo fondamentale il successo individuale (e quindi il fallimento degli altri), divenendo causa di ansia e disistima per gli altri alunni.

Attraverso il lavoro di gruppo, lo studente effettua un processo di crescita sia a livello cognitivo sia a livello sociale. In questa modalità, infatti, viene invogliato ad assumersi la responsabilità del proprio processo di apprendimento e incoraggiato a collaborare al suo interno valorizzando la costruzione attiva della conoscenza assimilandola ai propri schemi cognitivi. crescita sia a livello cognitivo sia a livello sociale.

Una delle difficoltà tuttavia consiste nello strutturare i gruppi cooperativi, e in base ai principi su cui dare priorità esistono varie forme di attuazione di apprendimento cooperativo, di sui i principali sono: lo structural approach, il group investigation, il complex instruction, lo student team learning e infine il learning together che è una delle modalità più̀ frequentemente applicata dagli insegnanti italiani, in ragione della sua particolare flessibilità. Essa prevede attività sia in coppia sia in gruppi più numerosi (4-5 alunni) e che a sua volta si fonda su cinque principi generali che sono:

  • l’interdipendenza positiva,
  • la responsabilità individuale e di gruppo,
  • l’interazione promozionale faccia a faccia,
  • abilità sociali
  • valutazione individuale e di gruppo.

 

L’interdipendenza positiva si instaura tra i membri di un gruppo quando ognuno di essi percepisce che la sua relazione con gli altri è del tipo “tutti per uno, uno per tutti”. In questo modo gli studenti percepiscono di essere intrinsecamente collegati ai compagni di gruppo, cioè avvertono di poter avere successo solo se i loro compagni di gruppo partecipano attivamente, e capiscono di dover coordinare i loro sforzi con quelli dei loro compagni di gruppo per completare un compito.

È importante comprendere che l’interdipendenza positiva si può realizzare soltanto fornendo compiti strutturati in modo chiaro e tale per cui non possono essere realizzati se non con la collaborazione effettiva di tutti.

Bisogna altresì comprendere come il tipo di interdipendenza che si crea all’interno della classe può prescindere dalla consapevolezza dell’insegnante. Spesso, infatti, alcuni atteggiamenti o le modalità di dare una valutazione, un premio o una punizione stabiliscono in classe una tipologia di rapporti reciproci di cui l’insegnante stesso non si rende conto. Oltre alla situazione, auspicabile, dell’interdipendenza positiva, si possono instaurare allora anche quelle di interdipendenza negativa e di assenza di interdipendenza.

Esistono diversi livelli di interdipendenza come la interdipendenza di obiettivo quando si lavora insieme per risolvere per esempio un problema, l’interdipendenza di materiali, quando i membri di un gruppo, nel perseguire il loro obiettivo, dipendono gli uni dagli altri per l’utilizzo dei materiali necessari allo svolgimento del compito, l’interdipendenza di valutazione quando il gruppo riceve una valutazione sulla base dei risultati ottenuti da ciascuno,  L’Interdipendenza di ricompensa quando i componenti, dopo aver lavorato con successo a un compito comune, ricevono una gratificazione collettiva, l’interdipendenza di compito, quando ogni studente debba fare la sua parte perché il compagno possa svolgere la propria. Interdipendenza di ruoli, affidando a ciascun componente del gruppo ruoli di funzionamento.

Il secondo elemento essenziale dell’apprendimento cooperativo è la responsabilità individuale e di gruppo. Nel valutare le prestazioni dei singoli studenti, i risultati vengono restituiti sia per ciò che ha fatto il singolo individuo sia per quanto svolto dal gruppo. Lo scopo dei gruppi di apprendimento cooperativo è, infatti, quello di rendere ogni membro un individuo responsabile per sé e per il gruppo. Dopo aver partecipato a una lezione cooperativa, i membri del gruppo dovrebbero essere meglio preparati a completare da soli attività simili. A questo proposito, per favorire l’assunzione di responsabilità individuale, è fondamentale che si mantengano le dimensioni del gruppo piccolo per favorire la responsabilità individuale. Inoltre è importante prevedere anche un esame individuale per ogni studente, facendo in modo di valutarlo in ordine casuale, chiamando di volta in volta uno degli studenti per presentare il lavoro del suo gruppo al docente (in presenza del gruppo).

Un altro elemento dell’AC è sicuramente l’acquisizione di abilità sociali ovvero l’uso appropriato di competenze interpersonali in piccoli gruppi. Al fine di coordinare gli sforzi per raggiungere gli obiettivi comuni, gli studenti devono: conoscersi e avere fiducia reciproca; comunicare con precisione e senza ambiguità; accettarsi e sostenersi a vicenda; risolvere i conflitti in modo costruttivo. L’interazione promozionale faccia a faccia, invece consiste nel collaborare in modo positivo incoraggiandosi a vicenda, e necessariamente implica la fiducia che ogni feedback, positivo ma anche e soprattutto negativo, è finalizzato al miglioramento del lavoro individuale e quindi comune. Gli studenti, infatti, favorendo reciprocamente il loro apprendimento si impegnano personalmente l’uno verso l’altro per raggiungere gli obiettivi comuni. E a questo proposito sarebbe importante che nel gruppo si potesse avere anche la possibilità fisica di interazione, perciò è auspicabile che i gruppi siano composti da non più di 4-5 alunni, in modo da poter avere scambi diretti, faccia a faccia appunto.

La valutazione individuale e di gruppo scaturisce al termine di un’attività complessa o di un lavoro particolarmente impegnativo, ove il gruppo cooperativo deve valutare cosa ha funzionato e cosa no, quali comportamenti di ciascuno sono risultati utili e quali no. Un efficace lavoro di gruppo, infatti è influenzato dal fatto che i gruppi riflettano o meno su quanto bene funzionino. Un processo è una sequenza identificabile di eventi che si svolgono nel corso del tempo e gli obiettivi di processo si riferiscono alla sequenza di eventi strumentali al raggiungimento degli obiettivi di risultato. La revisione consente lo sviluppo continuo delle pratiche che portano alla conoscenza, perché permette l’utilizzo dei processi metacognitivi dell’imparare a imparare. Inoltre, permette di verificare come i membri stanno lavorando insieme e come possono accrescere l’efficacia del gruppo.

Imparare a organizzare la lezione con modalità di AC richiede molto tempo. È indispensabile un gran lavoro di programmazione e preparazione da parte dei docenti per conoscere le tecniche e mettere a punto le attività, ma sono poi l’esperienza e la gradualità nell’applicazione dell’AC che aiutano a utilizzarlo in sessioni inserite all’interno di un progetto formativo articolato.

Un insegnante, quando si appresta a preparare un’attività didattica in una modalità cooperativa, deve avere alcune attenzioni particolari prima, durante e dopo la sessione di AC.

Prima della sessione di apprendimento cooperativo, infatti, deve comunicare agli studenti degli obiettivi di apprendimento da raggiungere, i principi a cui ispirarsi, le prassi da adottare per il lavoro cooperativo. Specifica poi la struttura d’interdipendenza positiva, cioè i modi attraverso i quali ogni alunno sarà responsabile per gli apprendimenti propri e dei compagni e infine definire i criteri di valutazione del lavoro, sollecitare la responsabilità personale e ricordare l’importanza delle competenze sociali. Infine, dividere gli allievi in piccoli gruppi.

Durante la sessione, l’insegnante metodicamente svolge un’attività di monitoraggio per ogni gruppo di apprendimento e interviene, quando necessario, per assicurarsi che gli studenti comprendano correttamente i contenuti disciplinari, nonché valutare gli apprendimenti degli studenti in itinere, soprattutto osservando gli alunni mentre lavorano e durante i loro interventi con i compagni.

Dopo la sessione infine, l’insegnante ascolta la presentazione dei lavori, valuta il lavoro svolto e l’applicazione delle competenze sociali, favorisce l’autovalutazione del lavoro svolto  e promuove l’autovalutazione dell’applicazione delle abilità sociali.

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